Dietrofront sull'ecotassa per le auto
SALVINI- Ospite di 'Mattino 5', il ministro dell'Interno ha spiegato che la proposta di modifica, che ora passerà al Senato e poi tornerà alla Camera, "si può cambiare". Salvini, intervenendo a Radio Anch'io, si è detto "assolutamente contrario a ogni ipotesi di nuova tassa su un bene in Italia già iper tassato come l'auto". "Benissimo a bonus per chi vuole cambiare ma non credo - ha aggiunto - che ci sia qualcuno che ha un Euro3 diesel per il gusto di avere una macchina vecchia. Ce l'ha - ha osservata - perché non ha soldi per comprarsi una macchina nuova".
DI MAIO - Di Maio in un intervento pubblicato sul Blog delle Stelle e su Facebook ha chiarito innanzitutto che non ci sarà nessuna nuova tassa per le auto in circolazione. "Chi ha un Euro3 o qualsiasi altra macchina - ha spiegato - non pagherà un centesimo in più. Abbiamo pensato una norma - ha continuato - per aiutare chi decide di comprare un’auto ibrida, elettrica o a metano. Visto che - ha osservato - i livelli di inquinamento, soprattutto al Nord, sono spaventosi, perché non premiare chi decide di comprare un’auto nuova meno inquinante, dandogli un incentivo fino a 6000 euro? Questa è l’idea della norma pensata dal governo, che disincentiva chi sceglie un’auto più inquinante".
Di Maio ha detto di capire "le preoccupazioni di costruttori e dei cittadini che magari vorrebbero comprare un’auto ecologica, ma non se lo possono permettere perché costa di più". "Per questo la norma - ha sottolineato - va migliorata subito per non penalizzare nessuno, in particolare chi ha bisogno di acquistare un’utilitaria. Infatti il 60% dei modelli per cui è previsto un incentivo sono diesel: Punto diesel, Panda diesel, Clio diesel, Golf diesel, Megane diesel, Polo diesel, Classe A diesel. Per questo motivo - ha annunciato Di Maio - ho deciso di convocare un tavolo tecnico al Ministero dello Sviluppo economico, per migliorare gli incentivi per l’auto elettrica, ibrida e a metano, con i costruttori, a partire da FCA, e con le associazioni dei consumatori. Insieme - ha concluso - troveremo la soluzione giusta per centrare due obiettivi: proteggere noi e i nostri figli dall’inquinamento, senza pesare sul portafogli".
LE PROTESTE - Metalmeccanici e concessionari auto, con Fim Fiom, Uilm e Federauto si sono schierati subito insieme contro la misura dicendosi preoccupati dall'impatto che un meccanismo di bonus-malus così architettato possa avere sull'economia del Paese e sull'occupazione di un settore già esposto agli alti e bassi della crescita. Anche la Cgia di Mestre ha espresso un secco no all'ipotesi di una ulteriore tassazione sulle nuove auto a benzina e diesel. ''Già oggi in Italia sul settore dell'auto grava un carico fiscale di oltre 70 miliardi di euro all'anno - ha dichiarato Paolo Zabeo della Cgia - un record negativo che nessun altro Paese ci invidia".